L’indagine ha come tema la memoria della guerra e dell’immediato dopoguerra nella zona di Cassino/Terra di lavoro e si articola nella realizzazione di alcune video-interviste rivolte a testimoni diretti e indiretti, e che sono finalizzate alla realizzazione di:
- Docufilm della durata di circa un’ora
- Libro multimediale, composto da testi, immagini e, attraverso la realtà aumentata, videointerviste
- Mostra composta da pannelli informativi e fotografici con inserimenti di realtà aumentata intesa come collegamento a contenuti audiovisivi
Nello sviluppo della ricerca sono emerse due discriminanti fondamentali:
- Essendo passati oltre settanta anni dagli eventi considerati, la relativa memoria è ormai sensibilmente legata all’infanzia e alla sua particolare visione emotiva, in quanto i testimoni diretti attualmente in vita erano, al tempo degli eventi, ancora bambini o, al massimo, adolescenti, mentre i testimoni secondari hanno per lo più appreso tale memoria dai loro genitori o nonni, quando erano, appunto, bambini.
- Si tratta di eventi su cui la ricerca storiografica ha ormai svolto già molte ricerche approfondite, e le ricostruzioni dei fatti sono state già ampiamente sviluppate e fissate: non ha quindi senso che la ricostruzione storiografica degli eventi sia un obiettivo significativo di questa indagine.
In virtù di queste considerazioni, piuttosto che configurare nuove ricostruzioni storiche, si è pensato di valorizzare il carico emotivo presente nella memoria dei testimoni diretti o indiretti, mediato dalla sensibilità della visione infantile e adolescenziale, e di tutte le problematiche legate alle proiezioni che questa visione determina sul futuro delle vite individuali e, più in generale, della società.
Alla luce di tutto questo, i temi specifici su cui si è scelto di far convergere le testimonianze raccolte nel territorio sono:
- la visione di coloro che al tempo della guerra erano ragazzi riguardo a quegli accadimenti drammatici, con riferimento particolare ad alcuni episodi particolarmente cruenti come, ad esempio, i bombardamenti alleati su Cassino e Montecassino, alcuni episodi di fuoco d’artiglieria alleata sui civili, l’eccidio nazista di Vallerotonda;
- la condizione dei bambini e dei ragazzi – ed in particolare dei tantissimi orfani – nell’immediato dopoguerra, quando, in un territorio devastato dai bombardamenti, si registrano tantissime morti per malaria, per denutrizione e per ordigni inesplosi;
- il valore umano e storico dei cosiddetti “treni della felicità” come momento – poco noto – di rinascita umana e sociale della nazione;
- l’eredità emotiva, umana e storica lasciata dai testimoni diretti della guerra ai loro figli e nipoti, e, più in generale, alla società contemporanea, con particolare riferimento a determinate figure che si sono distinte in eroismo ed altruismo, riuscendo a testimoniare profondi valori umani in un contesto segnato dall’estrema disumanizzazione della guerra.